Descrizione
Scheda di dettaglio
I Menhir e i Dolmen sono le ultime tracce della civiltà megalitica. Testimonianza di una società primitiva, che esprimeva con questi monumenti il culto del sacro e probabilmente con l'adorazione del Cielo. I Dolmen e i Menhir sono costruzioni in pietra massiccia (megaliti dal greco "grande pietra"), i menhir sono monolitici mentre i dolmen, polilitici e solitamente assemblati a portali, comuni a quelle che si trovano in Cornovaglia, nella Bretagna Francese, in Inghilterra, in Portogallo, in Belgio; i più famosi sono quelli di Stonehenge. Spesso collocati lungo la direzione dei raggi solari sono monumenti probabilmente utilizzati nei rituali sacri, per l' adorazione degli astri.
Il menhir dal bretone men e hir "pietra lunga" (un monolite); in italiano sono chiamati anche "pietrefitte"; eretti solitamente durante il Neolitico.
Il dolmen è una costruzione polilitica, un tipo di tomba megalitica preistorica a camera singola. La realizzazione dei dolmen viene collocata nell'arco di tempo che va dalla fine del V millennio a.C. alla fine del III millennio a.C..
Il basso Salento è l'unica zona d'Italia dove si trovano ben oltre 40, tra Dolmen e Menhir. Carpignano è uno dei paesi con un’alta concentrazione di questi monumenti preistorici, ben 4 menhir presenti e altri 3 scomparsi, ma catalogati nel XIX sec da Cosimo de Giorgi. Oltre alle tracce dei menhir a Carpignano esiste un’altra costruzione megalitica, questa però è avvolta nel mistero, ancor più dei dolmen e dei menhir, in quanto è una costruzione polilitica come i dolmen ma molto differente rispetto a quelli ritrovati nel resto della terra d’Otranto.
Menhir in luogo:
Menhir Grassi, posto sulla strada provinciale per Melendugno in località Grassi, al lato di un quadrivio ma prima della costruzione della strada provinciale (1976) si trovava su uno slargo denominato Spirito Santo dove vi erano presenti altri manufatti megalitici simili a delle “Pile di pietra leccese” che erano sicuramente delle edicole votive.
Menhir Staurotomea (nome Griko, che significa Croce Grande) è situata sulla via di Pasulo, su un quadrivio Carpignano, Pasulo, loc. San Nicola, verso le masserie Chiatto e Schimbordi. In passato questo menhir era alto 4,10 come descritto dal de Giorgi alla fine del XIX sec., a seguito di un racconto degli eredi di alcuni testimoni abbiamo saputo che intorno alla metà degli anni ’30 del secolo scorso, un commando di uomini incappucciati e armati di fucili hanno abbattuto il menhir con un camion per cercare il mitico tesoro (acchiatura) nella caduta il monumento si è ridotto in frantumi, il pezzo più grande è quello che oggi vediamo in loco fatto erigere dall’allora podestà.
Menhir di Stigliano è un menhir scoperto nel 2013, rinvenuto dall’architetto Cristian Donato Villani di Cannole nel 2013 (notizia pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 1° marzo 2013), questo Menhir è sfuggito al De Giorgi infatti non è menzionato nelle sue ricerche. E’ situato nel casale di Stigliano all’interno di un uliveto, lungo un muretto a secco che delimita la proprietà privata non è in posizione eretta, è ricoperto da sterpaglie e muschi, il suo stato di conservazione è pessimo. Non si conosce la sua collocazione originaria.
Il trilite di Santo Stefano o (Chianca Santo Stefano), viene annoverato tra i dolmen anche se questo ha un aspetto diverso dagli altri dolmen del Salento, si accomuna più facilmente ai megaliti del nord Europa. Si tratta di tre lastre di pietra poste a forma di porta, infatti il prof. Emilio Bandiera, nel suo libro, non esclude che si tratti dei resti della chiesa di Santo Stefano, che risulta su alcune mappe del XIX sec. Non ci sono documenti che chiariscano le circostanze del rinvenimento di questo megalite. Si narra che in passato sia stato abbattuto e in seguito fatto ricollocare nel sito attuale dalla gente del luogo.
Menhir Scomparsi: Menhir Sant’Angelo(o Sant’Angeli), era situata nei pressi del largo Santo Stefano (luogo dove c’è il trilite), verso nord c’e un trivio dove oggi non c’è niente una ruspa, forse per i lavori di ammodernamento delle strade, ha rimosso un cumulo di pietre con il moncone (oramai spaccato come gli altri) del menhir, che oggi risulta scomparso, oppure usato per la costruzione dei muri a secco. Menhir Statoruddhri (croce piccola), era situata su un trivio da cui partivano le strade per Serrano, Borgagne e Carpignano, oggi può individuarsi sulla via di Borgagne all’altezza della masseria Colovè. Anche questo molto probabilmente è stato smantellato durante i lavori di ammodernamento della strada di Borgagne.
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